Da bambino immaginavo che tutto ciò che vedevo fosse un’inquadratura. Per esempio, passeggiando per strada con i miei genitori, guardavo ciò che era alla mia destra, chiudevo lentamente gli occhi, giravo intanto la testa dall’altra parte e allo stesso modo poi lentamente li riaprivo, vedendo così nuove immagini in movimento come dopo una dissolvenza da nero. Ho capito poi nel tempo cosa stessi veramente facendo: ho sempre cercato uno sguardo, un inquadratura su ciò che vedevo, ed ora posso realizzare la magia di prestare quello sguardo a chi vede un mio lavoro, come se potesse vedere con i miei occhi.
La vera passione per il cinema nacque con la pellicola Super8. Proiettare un film in pellicola su un muro è una magia rimasta per me immutata ancora oggi, e non ho mai smesso di coltivarla, fino a fondare con MilanoCinema il “Super8 Film Festival”.
Ho una preziosa di film in pellicola costruita nel tempo, dal neorealismo italiano a capolavori come Taxi Driver o Arancia Meccanica, per non parlare di tutti quelli di Totò. Insomma, ok l’HD, ma girare in pellicola e sfruttare il suo fascino, e aspettare ansiosamente i giorni dello sviluppo immaginando il risultato, è sempre qualcosa di unico.
Il mio sguardo sul mondo, probabilmente, resterà sempre quello; rustico come la grana della pellicola; questo è il mio punto di vista in super 8 millimetri.